giovedì 2 settembre 2010

La posizione nel Texas Hold Eem

I turni di gioco e l'importanza di saper uitlizzare la posizione ricoperta

Una delle carateristiche basilari per diventare un giocatore vincente e nel contempo una delle più sottovalutate specie tra i giocatori principianti, è quella di saper modulare il proprio stile gioco anche in funzione delle mani a cui si partecipa. Lo stesso punto in mano, infatti, deve essere giocato diversamente a seconda di quale sia la nostra posizione rispetto al dealer.

Le posizioni al tavolo.

Ricordando che la nostra posizione cambierà ad ogni mano per effetto della rotazione del ruolo del dealer, vediamo quali sono le diverse posizioni possibili:


Early position.
Con questo termine si indicano i giocatori che si trovano a dover parlare per primi nel corso della mano. Tipicamente la posizione peggiore è ricoperta dal primo giocatore alla sinistra del big blind, anche nota con il nome molto significativo di "under the gun" :)

L' UTG è chiamato a giocare per primo al pre-flop e dal flop in poi continua ad essere tra i primi a fare le sue scelte di gioco. E' evidente, dunque, come questa posizione imponga uno stile di gioco più prudente e la necessità di non avventurarsi in mani troppo rischiose quando ancora devono parlare tutti gli altri giocatori. E' anche vero che un eventuale bluf da questa posizione acquisti maggior peso.

I blinds hanno invece il vantaggio di parlare per ultimi al pre-flop, ma poi lo svantaggio consistente di essere i primi a giocare, a partire dalla small blind, dal flop in poi.

Anche le posizioni a ridosso dell'UTG sono considerate posizioni iniziali.

Middle position.
Come indica il nome, i giocatori che ricoprono questa posizione si trovano nel mezzo del gioco.

Late position.
Sono considerate late position il "cutoff", ovvero il giocatore immediatamente alla destra del dealer, e il button stesso che dal flop in avanti avrà il vantaggio esclusivo di parlare sempre per ultimo.

Il vantaggio di essere in posizione, ovvero avere la posizione migliore, consiste non solo nell'effettuare la propria scelta conoscendo ormai le giocate altrui, ma anche nell'impossibilità da parte dei nostri contendendti al tavolo di conoscere per l'appunto quale sarà la nostra azione. Questo ci permette di imprimere un maggior controllo sulla mano, impostando al meglio il nostro gioco.

Da una late position, infatti, si potrà "comandare" anche con punti relativamente deboli, controllare al meglio il gioco con punti forti e al limite foldare anche con punti interessanti in presenza di rilanci antecedenti.

Chiaramente la posizione migliore può essere ricoperta durante una stessa mano da giocatori diversi a seconda dei fold che ci sono stati al tavolo: se rimangono al gioco delle middle position e il big blind allora sarà l'ultimo giocatore alla deltra del big blind ad avere la posizione migliore, essendo appunto il big blind il primo a parlare dal flop in poi.

Le carte al pre-flop.
Solitamente si intendono mani forti che permettono di puntare da qualsiasi posizione le coppie da AA a JJ. Le coppie intermedie (dalla coppia di 10 a quella di 7) pur continuando ad essere mani molto interessanti presentano lo svantaggio e il pericolo, in presenza di overcards al flop, di non sapere più se la propria mano sia ancora la più forte dopo il flop.

Le altre coppie, proprio per questa considerazione, vanno giocate con molta attenzione e prudenza: hanno una reale possibilità di vincita solo se si legano al flop con una terza carta per formare il tris. Considerate che questa possibilità statisticamente però si realizza solo una volta su 8. Se in generale qualsiasi coppia ha il 50% di possibilità di vittoria al pre-flop, le coppie deboli andrebbero giocate solo come chiamate o al massimo in presenza di rilanci modesti.

Altre combinazioni al pre-flop

Mani molto forti
Possiamo considerare mani molto forti oltre le coppie dall'A al 10 anche le combinazioni di A fino al J ma dello stesso seme e le combinazioni di KQ e KJ dello stesso seme. Queste possono essere giocate da tutte le posizioni.

Ottime o buone combinazioni.
A scalare troviamo le coppie dal 9 al 7, le combinazioni delle figure restanti, e se dello stesso seme sono ovviamente meglio, la combinazione di A più carta dello stesso seme, le combinazioni di figura più 10, se dello stesso seme sempre meglio, e le così dette suited cards, cioè le carte con punti prossimi come 10 e 9 fino a 7/6 ma dello stesso seme. Queste combinazioni vanno gestite, nel senso che in posizione iniziale e soprattutto avendo le combinazioni peggiori di questo range, si può anche solo chiamare o al limite foldare in considerazione pure dello stile di gioco dei nostri avversari.

Combinazioni medie.
Possiamo considerare appartenenti a questo gruppo le combinazioni di figura più carta di altro seme fino al 9 e le carte dello stesso seme ma basse o più alte ma non contigue. Queste combinazioni andrebbero giocate solo in posizione finale e solo in assenza di rilanci.

Combinazioni deboli.
Tutte le altre combinazioni dovrebbero essere sempre foldate e al massimo giocate con un check, o comunque in assenza di rilanci.

Queste indicazioni di massima vanno comunque adeguate al nostro stile di gioco preferito, ma occorre sempre tenerne conto per sapere quali rischi si stanno assumendo.

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