domenica 12 settembre 2010

Le diverse strategie al poker: lo stile Tight

Esaminiamo una delle strategie di gioco al poker texano meno utilizzate ma più promettenti: lo stile Tight.

Certamente ognuno di noi ha uno stile personale, compresi i migliori e più celebrati professionisti: questi ultimi, a differenza di un principiante, sanno variare il proprio gioco in funzione di tante caratteristiche ma anche loro tendono a mostrare una preferenza per uno stile di gioco in particolare.

Tra i diversi stili di gioco il Tight (gli altri essendo il Loose, il Loose Aggressive e il Maniac) rappresenta sicuramente quello meno divertente, ed impone un rigido controllo sulle mani facendo fede solo sulle combinazioni migliori.

Proprio questa caratteristica di chiusura, se da un lato ne rappresenta il vantaggio maggiore, al contempo ne rappresenta anche il limite più vistoso: uno stile Tight alla lunga rischia di diventare molto prevedibile, e contro di esso è facile avere la meglio anche con un bluff.

Oggi che il poker texas è stato "sdoganato" e spetacolarizzato dalle televisioni lo stile Tight ha perso molto del suo seguito: nel tentativo di emulare i migliori molti adottano uno stile aperto ed aggressivo, e lo stile tight sembra essere diventato sinonimo di principiante spaurito e inerme.

In realtà lo stile tight conserva tutta la sua potenzialità, anzi proprio per questa tendenza ad un gioco sempre più aggressivo lo stile tight può dare ottimi frutti specie se si è in grado di adottarlo con capacità e senza dogmatismi.

Forse una delle situazioni migliori per un giocatore tight è il torneo multi-tavolo:
qui nelle prime fasi di gioco rimanere fedeli al proprio stile chiuso e solido è una delle tattiche più adeguate.

All'inizio infatti si corre più il rischo di perdere chips che non avere l'opportunità di portare alla vittoria mani cospicue, visto che i piatti tendono ancora ad essere piuttosto bassi. Nelle prime fasi di gioco proprio perchè i piatti sono abbordabili ci sarà una intensa e partecipata azione di gioco da parte di molti players, ma questo porterà i più a veder soltanto diminuire sensibilmente il proprio stack, nella falsa ed errata convinzione che poche chips non variano il proprio stack.

Diversamente occorrerà aprire il proprio gioco man mano che i blind cresceranno, diciamo da uno small blind a 100. In questo caso infatti aspettare di giocare solo mani forti ci porterà facilmente ad essere troppo corti nell'attesa di una mano "perfetta", mano che poi, non dobbiamo mai dimenticarlo, può diventare perdente già ad un flop che non ci sorrida.

Così dopo aver perseguito tenacemente uno stile tight per tutta la durata del torneo ci potremmo ritrovare nella necessità di giocarci tutto in un sol colpo e magari in una situazione di coin flip!

Quando i blinds cresceranno è opportuno tentare di prendere qualche buio e questo lo si potrà fare solo aprendo il proprio gioco; in questo frangente è fondamentale saper sfruttare al meglio il vantaggio di posizione, come spiegato nel precedente articolo.

Se nelle fasi avanzate di un torneo abbiamo invece accumulato uno stack cospicuo diventa allora nuovamente fondamentale uno stile tight; con uno stack di oltre 50 volte il big blind ci troviamo nella posizione ideale per portare avanti il nostro gioco tight e possiamo, ora sì, ribaltare a nostro vantaggio i limiti precedentemente esposti.

Ora che siamo etichettati come giocatori solidi, e in presenza di blinds elevati, sarà molto più facile piazzare qualche bluff massimizzando così l'efficacia di questa giocata e del nostro stile. Difficilmente ora i nostri avversari si avventureranno contro un giocatore che stimano come solido e chiuso, accreditandogli una forza che ha saputo dimostrare sul tavolo fino a quel momento.

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